Storia e curiosità
La nascita del Radicchio Rosso di Treviso è avvolta in aura di mistero. La sua antenata, la cicoria selvatica (“Cichorium Intybus L.”), è una specie spontanea nota fin dalla notte dei tempi. Solo sul finire dell’Ottocento ci si accorse che tramite particolari accorgimenti per conservarla, poteva diventare un ortaggio prezioso. I semi del radicchio rosso di Treviso e del Variegato di Castelfranco sono andati anche in orbita sullo Shuttle nella missione STS-95 del 1998, nell’ambito del progetto SEM della NASA, mirato alla sperimentazione degli effetti della microgravità sui semi e sulle piante.
Caratteristiche
L’indicazione geografica protetta “Radicchio Rosso di Treviso” è riservata, al radicchio rosso del tipo tardivo e precoce. Le colture destinate alla produzione della I.G.P. “Radicchio Rosso di Treviso” devono essere costituite da piante della famiglia delle composite – genere cichorium – varietà silvestre, che comprende i tipi tardivo o precoce. All’atto dell’immissione al consumo il radicchio contraddistinto dall’I.G.P. “Radicchio Rosso di Treviso” per la varietà tardivo avere i germogli regolari, uniformi e dotati di buona compattezza; le foglie serrate, avvolgenti che tendono a chiudere il cespo nella parte apicale; il cespo corredato di una porzione di radice fittonante perfettamente toilettata e di lunghezza proporzionale alla dimensione del cespo, comunque non superiore a 6 cm.
Il colore del lembo fogliare deve essere rosso vinoso intenso con nervature secondarie appena accennate; la costola dorsale (nervatura principale) è bianca. Il sapore della costola dorsale è gradevolmente amarognolo e croccante nella consistenza. Il “Radicchio Rosso di Treviso” per la varietà precoce invece, all’atto dell’immissione al consumo, deve avere un cespo voluminoso, allungato, ben chiuso, corredato da modesta porzione di radice. Il colore delle foglie deve essere caratterizzate da una nervatura principale molto accentuata, di color bianco che si dirama in molte piccole penninervie nel rosso intenso del lembo fogliare notevolmente sviluppato. Le foglie hanno un sapore leggermente amarognolo e di consistenza mediamente croccante.
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