Storia e curiosità
Sul quaderno mensile dell’Istituto Federale di Credito per il Risorgimento delle Venezie, del marzo 1923, si riscontra che il Radicchio era stato inserito nella rotazione agraria insieme ad altri ortaggi. Ulteriore conferma è data dal «cenni di economia orticola» di Pagani-Gallimberti dove viene indicata la tecnica colturale del radicchio ottenuto negli orti lagunari. In uno studio del 1935, gli «orti sperimentali di Chioggia», si riscontrano studi sulle nuove varietà di ortaggi e cicorie con particolare riferimento al radicchio. Successivamente l’inserimento del radicchio nella normale rotazione agraria è documentato dall’«Orticoltura litoranea e lagunare nella zona di Chioggia».
Caratteristiche
Il Radicchio di Chioggia è una pianta con lamine fogliari rotondeggianti, strettamente embricate tra loro che formano un grumolo di forma sferica; tali foglie hanno colore rosso più o meno intenso con nervature centrali bianche. Le colture destinate alla produzione della Indicazione Geografica Protetta “Radicchio di Chioggia” nelle due tipologie “precoce” e “tardiva”, devono essere costituite da piante della famiglia delle Asteraceae genere Cichorium specie intybus varietà silvestre.
All’atto dell’immissione al consumo, il “Radicchio di Chioggia I.G.P.” nella tipologia precoce deve avere un aspetto a grumolo di pezzatura medio-piccola, ben chiuso, corredato da modesta porzione di radice tagliata in maniera netta sotto il livello del colletto; il colore delle foglie caratterizzate da una nervatura principale di colore unicamente bianco che si dirama in molte piccole penninervie nel lembo fogliare notevolmente sviluppato di colore caratteristico dal cremisi all’amaranto; il sapore delle foglie è dolce o leggermente amarognolo e di consistenza croccante. Nella tipologia tardivo il “Radicchio di Chioggia I.G.P. deve avere un aspetto a grumolo di pezzatura medio-grande, molto compatto, corredato da modesta porzione di radice recisa in maniera netta sotto il livello del colletto; il colore delle foglie caratterizzate da una nervatura principale di colore unicamente bianco perla che si dirama in molte piccole penninervie nel lembo fogliare notevolmente sviluppato colore amaranto carico; il sapore delle foglie è amarognolo e di consistenza mediamente croccante.
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