Storia e curiosità
La coltivazione della pianta di nocciolo nel Lazio ha origini antiche. La presenza sul territorio della varietà Tonda Gentile risalirebbe già ad epoca pre-romana, mentre la sua coltivazione è attestata a partire dal XV secolo. Giuseppe Nizi nel suo “Il Nocciuolo nella zona del Cimino” (1949) nara che presso gli antichi Romani il legno di nocciolo era bruciato durante i sacrifici al Dio Giano sul colle di Carbognano, e utilizzato per le torce augurali durante le nozze.
Caratteristiche
La “Nocciola Romana” designa i frutti riferibili alla specie Corylus avellana cultivar “Tonda Gentile Romana”, “Nocchione”. Sono ammesse le cultivar «Tonda di Giffoni» e della «Barrettona» nella misura massima del 10 %. La forma del guscio della nocciola Tonda Gentile Romana è sub sferoidale con apice leggermente a punta. Il guscio è di medio spessore, di color nocciola, di scarsa lucentezza, con tomentosità diffuse all’apice e numerose striature evidenti. Il seme è di dimensioni medio-piccolo, di forma variabile subsferoidale, di colore simile a quello del guscio, per lo più ricoperto di fibre, superficie corrugata e solcature più o meno evidenti, dimensioni più disformi rispetto alla nocciola in guscio. Il perisperma è di medio spessore non completamente distaccabile alla tostatura; la tessitura è compatta e croccante. Il sapore e l’aroma è finissimo e persistente. Il Nocchione ha un forma della nocciola in guscio sferoidale, subelissoidale. Il guscio è spesso, di colore nocciola chiaro, striato, poco pubescente. Il seme è medio-piccolo, con fibre presenti in misura medio-elevata. Il perisperma è mediamente staccabile alla torrefazione. Il sapore e l’aroma è finissimo e persistente.
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