Storia e curiosità
La coltivazione risale al periodo medievale, documentata da un atto del 1351 che ne regolava la raccolta tra i capifamiglia. Gran parte del prodotto veniva trasportato al mercato di Treviso e da questo, lungo il Sile, raggiungeva Venezia. Nel corso dei secoli si sono verificati dei periodi di abbandono dei castagneti alternati a delle fasi di assiduo utilizzo del bosco come risorsa per il rifornimento di legna da ardere, per la produzione di frutti per l’alimentazione umana e animale e per ricavare legno per usi industriali. Una maggior attenzione alla castanicoltura si ha nella prima metà dell’800 sotto l’Impero Asburgico, dove vengono messi in evidenza, attraverso gli Atti del catasto, la qualità e la classe delle castagne, a seconda dell’ubicazione dei castagneti.
Caratteristiche
L’indicazione geografica protetta “Marroni del Monfenera” è riservata esclusivamente ai frutti allo stato fresco proveniente dall’ecotipo locale di piante della specie Castanea sativa Mill., La polpa è di colore nocciola, molto chiaro tendente al giallo paglierino, uniforme, ha una struttura omogenea e compatta, consistenza pastosa/farinosa, il sapore è dolce e gradevole. Episperma è di colore nocciola, la struttura è pellicolare fibrosa e resistente, scarsamente compenetrato nel seme e facilmente asportabile. Il pericarpo è di colore marrone brillante, più o meno uniforme, eventualmente con striature più scure che si sviluppano in senso meridiano, struttura coriacea e resistente, che si separa facilmente dall’episperma. La cicatrice ilare ha una forma tendenzialmente ovoidale, di colore più chiaro del pericarpo. Il frutto ha una forma prevalentemente ovoidale, con apice poco rilevato. Presenta una faccia laterale tendenzialmente piana e l’altra marcatamente convessa.
Puoi consultare il disciplinare di produzione cliccando qui
Il produttore in evidenza:
No Listings Found