Storia e curiosità
La presenza e le particolari caratteristiche qualitative del castagno nella pedemontana trevigiana, che va da Segusino a Cordignano e che trova in Combai il suo epicentro, sono confermate da numerose testimonianze storiche che risalgono a partire dal XII secolo. In tal senso la documentazione storica reperita, che va dal 1200 al 1700, identifica ed individua in modo particolare l’area della pedemontana, in sinistra Piave, come un’area di naturale vocazione allo sviluppo della castanicoltura di cui rappresentano sicura certificazione storica anche i numerosi toponimi. Tra le varie testimonianze storiche una, del 18 settembre 1665, pone in risalto anche gli aspetti sociali e di partecipazione connessi alla raccolta delle castagne: tutta la popolazione, donne e bambini compresi, partecipava alla raccolta dei frutti, regolamentata attraverso l’assegnazione di quote in funzione della composizione dei nuclei familiari.
Caratteristiche
Il Marrone di Combai è un ecotipo che si è selezionato nell’ambiente tipico delle Prealpi trevigiane grazie alle condizioni pedoclimatiche della zone di coltivazione e alle cure dei coltivatori locali. Rispetto alla castagna, esige terreni più fertili, con esposizioni più favorevoli e maggiori cure colturali. I frutti, nel momento di immissione al consumo, devono rispettare le seguenti caratteristiche morfologiche e commerciali: una forma ellissoidale, e l’apice abbassato; il pericarpo presenta un colore marrone variabile dal chiaro allo scuro, comunque mai opaco e con striature evidenti; l’episperma è di colore marrone chiaro; il seme, di norma uno per frutto e con basse percentuali di settatura, si presenta a corpo unico con solcature superficiali. La polpa, dalla pasta farinosa, è di colore biancastro.
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