Storia e curiosità
La tradizione agrumaria nella zona è frutto di una ormai ultra secolare pratica che, almeno dalle fonti storiche disponibili, è fiorente già nel XI secolo. In un documento storico, (Leone d’Ostia) si documenta che nel 1003 Melo, principe di Bari, incontrandosi con alcuni pellegrini normanni nell’atrio della Basilica dell’Arcangelo sul Gargano, li invogliasse alla conquista delle Puglie. E, per dar loro prova della ricchezza e della feracità di quei luoghi, spedì in Normandia una scelta quantità di frutti, tra cui i “pomi citrini” del Gargano, corrispondenti al melangolo (arancio amaro), il quale fino al 1500 era il tipo di agrume che si coltivava in Europa.
Caratteristiche
La I.G.P. “Limone Femminello del Gargano” è riservata alle cultivar di limoni, cosiddetti “nostrani” o locali, e cioè tipi stabilizzati della varietà Femminello Comune, storicamente e commercialmente distinti in: 1. Limone a scorza gentile (Citrus limonium tenue Riss.), detto anche Lustrino. Peduncolo di medio spessore e lunghezza, forma del frutto sferoidale, buccia giallo-chiaro, particolarmente liscia e di spessore molto sottile. Diametro equatoriale minimo di 50 mm, peso non inferiore a 80 g circa. Flavedo ricco di oli essenziali e di profumi molto intensi. Polpa e succo giallo citrino, con numero ridotto di semi. 2. Limone oblungo (C. limonium oblungum Riss.), volg. fusillo. Peduncolo di medio spessore e lunghezza, forma del frutto ellittica, dimensioni medio-grandi, diametro equatoriale minimo di 60 mm, peso non inferiore a 100 g; buccia giallo citrino intenso, di spessore medio, più o meno liscia. Flavedo ricco di oli essenziali e con profumi molto intensi.
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