Storia e curiosità
La cultura del carciofo trova le radici sin dal periodo dei Fenici. Testimonianze scritte della presenza del carciofo in Sardegna sono riscontrabili già nella seconda metà del XVIII secolo nel trattato del nobile sassarese Andrea Manca dell’Arca che, nella sua opera “Agricoltura di Sardegna” pubblicata nel 1780, intitola un paragrafo: “Cardo e Carciofo. Dal manoscritto redatto dallo scrittore isolano Francesco Sonis, per descrivere la storia ed il ruolo della “Compagnia Barracellare in Sardegna”, emerge un’ interessante testimonianza della presenza del “Carciofo spinoso di Sardegna” attraverso le tasse di assicurazione che i produttori sin dall’800 pagavano in cambio della salvaguardia da parte delle “pattuglie dei Barracelli” effettuata sui terreni coltivati a carciofo.
Caratteristiche
Proviene da coltivazioni dell’ecotipo locale Spinoso Sardo riconducibili alla specie botanica Cynara scolymus. Pianta poliennale rizomatosa di taglia media con inserzione del capolino principale ad un’altezza che varia dai 45 ai 70 cm. Il prodotto presenta un capolino conico allungato, mediamente compatto Le brattee esterne hanno un colore verde con ampie sfumature violetto-brunastre. Presenta spine di colore giallo nelle brattee e la struttura del gambo è poco fibrosa, tenera ed edibile. Ha un profumo intenso di cardo e floreale; una consistenza, alla base delle brattee, carnose e allo stesso tempo tenere e croccanti. Il gusto è corposo con equilibrata sintesi di amarognolo e dolciastro per la presenza di derivatipolifenolici e cinarina. La stagionalità è molto ampia e va dal mese di settembre agli inizi del mese di maggio.
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