Storia e curiosità
Il carciofo nelle campagne laziali è conosciuto sin da epoca romana, probabilmente già gli etruschi raccoglievano questo prodotto. Il carciofo romanesco si è adattato splendidamente alle condizioni pedoclimatiche laziali aiutato anche dalle caratteristiche ottimali dei terreni dove viene coltivato. Sono molte le sagre dedicate a questo prodotto: a Ladispoli ad esempio da oltre 50 anni viene festeggiato il carciofo romanesco, altre sagre si tengono a Campagnano e Sezze, per citare solo le più importanti.
Caratteristiche
Ortaggio appartenente alla famiglia Cynara Scolymus, derivante dalle cultivar Castellammare, Campagnano e relativi cloni. Allo stato fresco, ha le seguenti caratteristiche: capolini di forma sferica, compatta, con caratteristico foro all’apice, brattee esterne di colore verde con sfumature violette. Il diametro dei cimaroli non è inferiore a 10 cm mentre il diametro dei capolini di primo e secondo ordine non è inferiore a 7 cm. Il Carciofo romanesco del Lazio ha un sapore dolce e gradevole. La consistenza delle foglie interne e del cuore è molto morbida. La produzione è tardiva inizio marzo-aprile e la presenza sul mercato va da febbraio a maggio.
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