

Storia e curiosità
Le radici della coltivazione vengono fatte risalire al tempo dei Borboni, il cui ufficio statistico già nel 1811 segnalava la presenza di carciofi nella zona di Evoli, l’attuale Eboli, e Capaccio. La diffusione vera e propria del carciofo nella valle del Sele risale intorno alla fine degli anni ’20 inizio anni ’30 grazie alle vaste opere di bonifica e di profonda trasformazione agraria apportate della riforma fondiaria.
Caratteristiche
Ortaggio appartenente alla famiglia del Carciofo Romanesco, biotipo Tondo di Paestum. Allo stato fresco ha le seguenti caratteristiche: una pezzatura media di non più di 4 capolini con gambo per Kg di prodotto. I capolini hanno una forma sub-sferica, compatta, con caratteristico foro all’apice de hanno un diametro della sezione massima trasversale compreso tra gli 8,5 ed i 10,5 cm di diametro della sezione massima longitudinale compreso tra i 7,5 ed i 12,5 cm. Il peduncolo ha una lunghezza inferiore ai 10 cm. Il colore è verde, con sfumatura violetto-rosacea. Si distingue per la precocità che gli consente di essere immesso sul mercato già dal mese di febbraio, prima di ogni altro tipo di carciofo del tipo Romanesco. La precocità conferisce maggiore tenerezza e delicatezza ai capolini.
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