Storia e curiosità
Le produzioni agro-alimentari sono la principale risorsa economica della Valle del Belice e la coltivazione dell’olivo ha accompagnato la storia e lo sviluppo delle sue popolazioni. L’insediamento delle prime popolazioni in tale territorio è da legare alla nascita di Selinunte, antica colonia della Magna Grecia, fondata dai Megaresi nel VII secolo a.C. Nella antica Selinunte, l’olivo era considerato un simbolo di pace, saggezza e di prosperità in relazione ai molteplici usi cui era destinato l’olio. I Selinuntini coltivarono e propagarono l’olivo colonizzando le vallate e le terre fertili dell’entroterra, producendo oli come dimostrano le macine per olive rinvenute vicino al Tempio E, risalenti al V secolo a.C.
Selinunte, come racconta Plinio, divenne punto di riferimento nei commerci nella Magna Grecia e del Mediterraneo grazie alla propria potente flotta commerciale e alla natura delle derrate alimentari, vino, cereali ed olio. L’olivo negli anni rimase la coltura primaria della Valle del Belice, ne è dimostrazione sua presenza come coltura tipica dei censi nel 1600.
Caratteristiche
La cultivar che concorre principalmente alla produzione dell’olio D.O.P. extra vergine di oliva «Valle del Belice» è la «Nocellara del Belice», cultivar a duplice attitudine, che è presente negli impianti tradizionali per almeno il 70%. Le altre cultivars, che concorrono alla composizione dell’olio extravergine D.O.P., sono quelle coltivate nell’areale di produzione ed in particolare: la Giarraffa, la Biancolilla, la Cerasuola, la Buscionetto, la Santagatese, l’Ogliarola Messinese ed altre cultivar minori. Il colore va dal verde al giallo con riflessi verdognoli. Fruttato va da medio ad intenso con una sensazione di amaro ed anche di piccante. L’odore è fruttato di oliva da acerbo a maturo. L’acidità è dello 0,5%.
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