Storia e curiosità
L’olio fu una componente basilare dell’alimentazione dei Romani e venne utilizzato anche per usi diversi da quello alimentare, quali la medicina, la cosmesi e l’illuminazione.
Ciò spiega le quantità ingenti di olio che giungevano a Roma dai paesi conquistati. Esistevano diverse qualità di olio: il migliore era l’olio vergine, o di prima spremitura “oleum flos”, dal costo molto elevato, l’olio di seconda qualità “oleum sequens”, più economico; ed infine un olio di qualità ordinaria “oleum cibarium”. Con la denominazione di “oleum flos” si indicava spesso l’olio che proveniva dalle zone aurunche e limitrofe.
Caratteristiche
È ottenuto dalle seguenti “Sessana” (almeno il 70%); “Corniola”, “Itrana” e “Tenacella” da sole o congiuntamente, per non più del 30%. Ha un colore che va dal giallo oro fino al verde intenso. L’odore è fruttato da leggero a media intensità con sentori di carciofo e a volte anche di mandorla. Il sapore è fruttato, armonico, vellutato talvolta con retrogusto amaro. L’acidità è dello 0,6%.
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