

Storia e curiosità
L’introduzione dell’olivo nella zona orientale della Sicilia è avvenuto intorno al II° millennio a.C., ad opera dei Fenici e dei Greci. La presenza del vulcano Etna ha alimentato il mito di questa coltura: il Ciclope Polifemo, personificazione dell’Etna con il suo occhio iniettato di fuoco, viene accecato da Ulisse con un tronco di olivo. È nell’opera di Pietro Bembo il “De Aetna” che viene testimoniata l’importanza della produzione oleicola etnea. Nel 1827, Alexis Henri Charles de Clérel de Tocqueville, durante il suo viaggio in Sicilia, parla di prosperità ed abbondanza della zona attorno al vulcano, questo proprio grazie alle coltivazioni di olio rese fertili dalle proprietà del terreno vulcanico.
Caratteristiche
La denominazione di origine protetta «Monte Etna» è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo “Nocellara Etnea” presente negli oliveti in misura non inferiore al 65%. Possono concorrere le varietà presenti nella zona, la “Moresca”, la “Tonda Iblea”, la “Ogliarola Messinese”, la “Biancolilla”, la “Brandofino” e “L’Olivo di Castiglione”, in percentuali variabili e fino al limite massimo del 35%. Il colore è giallo oro con riflessi verdi; l’odore è fruttato leggero; il sapore, fruttato con sensazione leggera di amaro e piccante.
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