La casa padronale, già presente al primo catasto Lorena del 1804, e i terreni sono collocati su terreni collinari degradanti dolcemente verso la pianura valliva del torrente Castro, e offrono scorci paesaggisitici di grande bellezza e varietà, ora verso l’Alpe di Poti, sovente innevata nei mesi invernali, ora verso le colline di Cognaia o Poggio Mendíco, ora sul laghetto del Galioffo. Gli stessi nomi dei luoghi sono testimonianza della storia locale ed evocano il ricordo dei suoi antichi abitanti “rustici”. Anche il nome della strada “Conserve” è storia aretina importante. La strada corre infatti lungo l’antico acquedotto progettato dal Vasari e realizzato nel 1600 dal suo allievo, Raffaello di Pagni, che portava l’acqua dalla valle di Cognaia alla fontana di Piazza Grande, per dissetare la città. Ancora oggi nei campi lungo la strada si vedono piccoli edifici di architettura rinascimentale che sono le antiche conserve di acqua a coperture dei pozzi. A partire dai primi anni ’70, l’azienda ha subito notevoli migliorie da parte dell’allora proprietario, Dottore Agronomo Francesco Pancaro, il quale con lungimiranza, decise di avviare un’opera di modernizzazione, specializzandosi nell’attività vitivinicola. Tale opera oggi prosegue grazie all’entusiasmo e all’amore per la natura della Famiglia Pancaro, ma principalmente di suo figlio Federico Pancaro, anche egli agronomo. Federico si sta impegnando a mantenere salde le antiche tradizioni e il rispetto dell’ambiente, consapevole che queste risultano essere gli ingredienti “segreti” che determinano l’elevata qualità dei propri prodotti. In questa ottica, le sole uve aziendali sono vinificate nella propria cantina, con il supporto dell’uso di attrezzature innovative.