Storia e curiosità
Attorno all’anno Mille, all’epoca del regno di Federico I Barbarossa, la pianura Padana era una fascia di territorio caratterizzata da ampie zone paludose e ricoperte di selve e foreste, furono i monaci Cistercensi Benedettini a bonificare e disboscare così da rendere i terreni fertili e consentendo agli abitanti di dedicarsi, quindi, all’agricoltura e all’allevamento. I monaci, con il latte prodotto in eccesso, utilizzando il calore riuscirono a produrre un cacio consistente e di più lunga conservazione rispetto alle formaggelle che producevano. Nacque in questo modo un formaggio a pasta dura, il “caseus vetus”, cacio vecchio, poi denominato “grana” in funzione dell’aspetto che tuttora caratterizza la pasta.
Caratteristiche
Formaggio prodotto durante tutto l’anno con latte crudo di vacca parzialmente decremato mediante affioramento naturale, a pasta cotta, duro e a lenta maturazione, usato da tavola o da grattugia. Il Grana Padano ha una forma cilindrica, scalzo leggermente convesso o quasi dritto, facce piane, leggermente orlate, il cui diametro fa dai 35 ai 45 cm. Il peso varia tra i 24 e i 40 kg. La crosta è dura e liscia, con spessore di 4-8 mm. La pasta è dura, con struttura finemente granulosa, frattura radiale a scaglia e occhiatura appena visibile. Il grasso sulla sostanza secca è del 32% minimo. Il colore della crosta è scuro o giallo dorato naturale. Il colore della pasta è bianco o paglierino. L’aroma è fragrante ed il sapore delicato.
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