Storia e curiosità
Le prime testimonianze storiche sullo Speck dell’Alto Adige risalgono ai primi del ‘300, quando già erano utilizzate le tecniche per la produzione di un salume che veniva chiamato ‘bachen’. Il termine speck si impose nel linguaggio corrente, in sostituzione del precedente, solo a partire dal XVIII secolo.
Fondamentale, nella tipizzazione dello speck, il particolare microclima altoatesino, che consente lo svolgimento di una stagionatura lenta e graduale; a ciò si aggiunge la capacità tecnica di personale qualificato dell’Alto Adige che ha reso possibile il mantenimento di processi produttivi pienamente aderenti alla tradizione consolidata di questi luoghi.
Lo “Speck dell’Alto Adige IGP”, “Südtiroler Markenspeck g.g.A.” o “Südtiroler Speck g.g.A.” si ottiene dalla coscia di suino disossata, moderatamente salata ed aromatizzata, affumicata “a freddo” in locali appositi, ad una temperatura massima di 20°C e ben stagionata secondo gli usi e le tradizioni locali. Lo “Speck dell’Alto Adige” deve essere stagionato secondo gli usi e le tradizioni locali in locali ove sia assicurato un sufficiente ricambio d’aria a temperatura da 10° a 15° C ed un’umidità tra 60 e 90%. Il tempo di stagionatura varia in funzione del peso della coscia. Ha un colore esterno marrone; al taglio il colore è rosso con parte in bianco rosato. L’odore è affumicato, aromatico e gradevole; il gusto caratteristico, intenso, saporito.
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