Storia e curiosità
Antichissimi i riferimenti al Salame Felino, addirittura in alcuni autori latini del I secolo d.c. (Apicio De Re cocquinaria). Il Salame Felino era presente nelle corti che si sono succedute nella capitale: dai Farnese, ai Borbone, alla Duchessa Maria Luigia.
La più antica raffigurazione del prodotto potrebbe essere costutuita da una
decorazione interna del Battistero di Parma (1196 – 1307), dove, nella lastra dedicata al segno zodiacale dell’acquario, compaiono, posti a cavallo di un sostengo girevole di una pentola, sul focolare, due salami che per dimensioni e forma sembrano riconducibili al “SALAME FELINO” IGP.
Caratteristiche
Il “SALAME FELINO” ha forma cilindrica, con una estremità più grossa dell’altra e una superficie esterna di colore bianco-grigiastra leggermente pulvirolenta per lo sviluppo di una modica quantità di muffe. Ha peso variabile, dai 200 grammi e 4.5 chili, e lunghezza fra 15 e 130 cm. I tagli di carne sono costituiti da frazioni muscolari e adipose selezionate quali, ad esempio, testa di pancetta e/o trito di banco (sottospalla). Le carni non devono aver subito alcun processo di congelamento. Il budello utilizzato per l’insaccamento è budello naturale.
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