
Storia e curiosità
La reputazione della Coppa di Parma IGP è dimostrata da numerosi documenti. Già alla fine del secolo XVII si trovano riferimenti alla Coppa di Parma, quale “bondiola” o “salame investito”, ovvero insaccato. All’inizio del 1700 la Coppa di Parma viene citata nelle memorie dei viaggiatori, quale prodotto tipico del luogo. In un inventario redatto nel 1723 si enuncia che per poter entrare a far parte della corporazione dei “lardaroli” è necessario possedere un certo numero di salami e bondiole. Alla Coppa di Parma fa riferimento anche una stima degli ufficiali dell’arte dei lardaroli (1750) e una grida del 21 aprile 1764.
Caratteristiche
La forma è cilindrica non schiacciata. Al taglio, la fetta, si presenta di colore rosso nella parte magra e tendenzialmente roseo nella parte grassa. La fetta risulta morbida ed è scarso l’uso di spezie nella concia. La Coppa di Parma, costituita dal muscolo del maiale, si ottiene per conservazione sotto sale della carne aggiungendo spezie come pepe nero macinato, finocchio ed alloro, successivamente rivestita con il budello bovino e poi legata a mano. La carne di questo insaccato si presenta venata da grosse striature di grasso.
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