

L’etimologia della parola è davvero molto incerta. L’origine va collocata probabilmente nella Valchiavenna, dove ancora oggi si usa il termine “Brisaola”, il cui etimo sarebbe da ricollegare al dialettismo locale “salaa come brisa”, che indica una ghiandola dei bovini (brisa) dal gusto molto salato. Un’altra interpretazione riconduce l’origine del nome alla voce germanica “brasa” (brace), poiché anticamente la stagionatura del prodotto avveniva in
locali riscaldati e deumidificati utilizzando dei bracieri. Intorno all’etimologia del termine, comunque, gli studiosi stanno discutendo da anni ed ancora non è possibile un’interpretazione unica e condivisa sull’origine del termine.
È prodotta esclusivamente con carne ricavata dalle cosce di bovino dell’età compresa fra i due e i quattro anni. La “Bresaola della Valtellina” ha una forma; il colore è un rosso brillante ed uniforme con bordo scuro appena accennato per la parte magra e di colore bianco per la parte grassa. Ha un gusto gradevole, moderatamente saporito, mai acido ed un profumo delicato e leggermente aromatico.
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