Storia e curiosità
Da dove origina il termine abbacchio? Esso deriva probabilmente dal latino “baculum”, ovvero il palo dove venivano legati gli agnelli per assicurarsi di non farli scappare. Dal Vocabolario romanesco: “si chiama abbacchio il figlio della pecora ancora lattante o da poco slattato”.
La storia dell’abbacchio risale al tempo dei romani. A Campo Vaccino fin dal 300 si teneva il mercato degli abbacchi, degli agnelli, dei castrati e delle pecore.
Caratteristiche
Gli agnelli maschi e femmine di abbacchio romano appartengono ai tipi genetici diffusi nella Regione: razza Sarda e suoi incroci, Comisana e suoi incroci, Sopravvissana e suoi incroci, Massese e suoi incroci, Merinizzata Italiana e suoi incroci. Gli animali sono identificati non oltre i 10 giorni dalla nascita con l’apposizione di una fascetta o di un bottone auricolare contenente il codice di identificazione. Vengono macellati tra i 28 e i 40 giorni di età. Il prodotto deve essere di colore rosa chiaro ed il grasso di copertura deve essere bianco. La consistenza delle carni deve essere compatta e leggermente infiltrata di grasso.
Puoi consultare il disciplinare di produzione dell’abbacchio romano cliccando qui.
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