Storia e curiosità
Studi linguistici sulla toponomastica dell’area di G. Alessio e N. Misiti – E. Straface – J. Trumper hanno mostrato una serie di toponimo sull’esistenza di cultivar primitive quali “Serra Dera” (ulivo selvatico). Il territorio, dove si svilupparono gli antichi paesi di Cerenzio e Verzino, si prestava a varie colture tra le quali l’olivo. Nel XVI secolo Barzio scrisse che “le olive, della grandezza delle mandorle, grosse e ricche di polpa, condite in botticella, sono ottime a mangiarsi”. A testimonianza dello storico legame con l’ambiente, si festeggia da tempi antichi, la sagra del Cullurello che è una strana ciambella fatta di pasta fresca, fritta ed arrosolata nell’olio nuovo, mangiata calda e accompagnata dalle olive condite. La comparsa sulla tavola del cullurello segna ancora oggi l’inizio della stagione della raccolta delle olive.
Caratteristiche
È ottenuto dalle olive delle varietà Carolea (non inferiore al 70%); le altre varietà presenti negli oliveti e che possono concorrere da sole o congiuntamente nella produzione della denominazione «Alto Crotonese» in misura non superiore al 30% sono le cultivar: Pennulara, Borgese, Leccino, Tonda di Strongoli, Rossanese. Il territorio della zona di produzione si estende ai piedi della catena montuosa della Sila grande ed è un’area geografica che per l’80% supera i 400 metri sul livello del mare. Il clima è tipico dell’area mediterranea con piogge concentrate nel periodo autunno-invernale. All’atto dell’immissione al consumo l’olio di oliva extravergine D.O.P “Alto Crotonese” è di colore giallo paglierino-verde chiaro, dal delicato odore di oliva e dal un fruttato leggero sapore.
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