Storia e curiosità
Sulla base di alcuni reperti archeologici si ipotizza che l’uso della carne di maiale fosse diffuso nella pianura padana già dall’età del bronzo. Ipotesi questa suffragata dal ritrovamento di suppellettili preistoriche frammiste a ossa di animale, molte delle quali appartenenti a suini. La prima vera testimonianza risale, però, all’epoca romana e si tratta di un ciondolo-amuleto in bronzo raffigurante un piccolo maiale con l’estremità delle zampe ad
anello. Agli inizi del XV secolo, le carni suine del territorio piacentino erano particolarmente ricercate dai commercianti lombardi che, per distinguerle dagli altri salumi meno pregiati, li chiamavano “roba de Piaseinsa”.
Caratteristiche
Salume crudo stagionato naturalmente. È ricavata dai muscoli cervicali perfettamente dissanguati della regione superiore dei suini. La forma è cilindrica, leggermente più sottile all’estremità ottenuta con rifilatura ed asportazione del grasso e di qualche sottile pezzo di carne. Ha una consistenza compatta, non elastica. Al taglio, la fetta, si presenta compatta ed omogenea, di colore rosso inframezzato di bianco rosato delle parti marezzate. Il profumo è dolce e delicato. Ha un sapore dolce e delicato che si affina con il procedere della maturazione.
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